giovedì 31 dicembre 2015

Best 2015

Parecchi dischi interessanti quest'anno, anche se poche cose veramente memorabili. Come al solito negli ultimi anni, tanti dischi hanno un paio di pezzi molto buoni ma poi si fa fatica a riascoltarli per intero più di due volte.
Detto ciò, in classifica sono finite musiche molto diverse, dal fantastico jazz di KAMASI WASHINGTON al punk-rap degli SLEAFORD MODS, dalla musica classica di LUBOMYR MELNYK al pop di FLORENCE & THE MACHINE, passando per musica etnica, psichedelia ed elettronica.
Grande assente il ROCK, che si è preso forse un anno sabbatico dopo un buon 2015, e la musica italiana, che produce cose apprezzabili ma stenta a fornire dischi di spessore.

Bando alle ciance, di seguito i dischi da ricordare ed in fondo alla pagina, la playlist da ascoltare.

RADIO GARA BEST 2015

Outsider

Battles "La Di Da Di" (electronic)
Caspian "Dust and Disquiet" (post rock)
Sexwitch "Sexwitch" (darkwave)
Suuns + Jerusalem In My Heart "Suuns + Jerusalem In My Heart" (Darkwave)
Heymoonshaker "Noir" (electro-blues)
Christian Scott "Stretch Music" (jazz)

10)  Scuba "Claustrophobia"
Techno densa, profonda e scura, abbastanza ritmata da conquistare l'attenzione ma, al contempo, lontana dalle banalità che stancherebbero alla 2a traccia.

9) Florence + The Machine "How Big How Blue How Beautiful"
Il pop come dovrebbe essere, divertente, stimolante, orgoglioso, luminoso, ben suonato, ben cantato

8) Dave Gahan & Soulsaver "Angels & Ghost"
Un blues moderno, con echi elettronici e atmosfere scure, ma anche un'attenzione alle melodie non banali

7) Moon Duo "Shadow Of The Sun"
Cavalcate elettro-rock su atmosfere che ricordano la new wave che si può ballare in discoteca, tra loop ipnotici e intrecci di chitarre e sintetizzatori

6) Hindi Zahra "Homeland"
Tra canzone francese ed echi di jazz e di blues a cui si aggiungono influenze etniche diverse, dal Maghreb all'Andalusia, un disco di classe e fascino

5) Follakzoid "III"
Un flusso pressoché continuo di loop psichedelici intessuti su giri di basso pulsanti e divagazioni chitarristiche, per immergersi in un mondo di musica onirica

4) Lubomyr Melnyk "Rivers and Streams"
Un disco di solo (o quasi) pianoforte, suonato con grazia, passione e sensibilità tali da creare una musica d'atmosfera così intensa da portare chi ascolta al centro di quella natura a cui le composizioni si ispirano.

3) Nadine Shah "Fast Food"
Canzoni d'autore di intensità fuori del comune, ammantate di blues ed atmosfere decadenti che conquistano grazie ad una voce calda e scura

2) Sleaford Mods "Key Markets"
Basso, batteria (campionati) e voce. Attitudine punk su ritmi Hip-Hop scarni, fiumi di parole quasi mai cantate ma scagliate nel microfono con rabbia e determinazione tali da imprimere al disco forza e profondità.

1) Kamasi Washington "The Epic"
Il Jazz. Tanto jazz. Ottima tecnica, un diluvio di note, estrema varietà nella strumentazione, equilibrio tra improvvisazioni, virtuosismi e scelte melodiche. Un disco pieno di musica.

Per ascoltarla
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